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Attualmente la nostra società gestisce:

Polo Museale “Palazzo Felici” di Montefalcone Appennino, costituito da tre strutture museali:

  • Il Museo dei Fossili, con una sezione dedicata ai fossili locali con circa 1250 esemplari esposti che testimoniano le caratteristiche ambientali del nostro territorio risalenti al Pliocene inferiore; ed una sezione di fossili provenienti da tutto il mondo e di tutte le ere geologiche che vanta la presenza di pezzi importanti, come ad esempio il cranio di un orso delle caverne preveniente dai Pirenei, zanne di mammut con vari molari provenienti dai giacimenti del Mare del Nord, grandi lastre con pesci fossili della formazione del Green River, un uovo di dinosauro, un cranio di rinoceronte del Miocene, calchi di ominidi, insetti nell’ambra e tanti altri pezzi da ammirare per l’eccellente stato di conservazione.
  • Il Museo dei Minerali, dotato di una collezione di minerali davvero notevole, con pezzi rari provenienti da tutto il mondo. Il Museo dei minerali è stato ulteriormente arricchito con una nuova sezione dedicata ai minerali fluorescenti, allestista nell’ipogeo del palazzo, che ogni anno incanta migliaia di visitatori.
  • Il Museo dell’Alamanno, allestito nel piano nobile di Palazzo Felici, custodisce il prezioso Polittico di Pietro Alamanno, unico dell’artista rimasto integro, il quale presenta la tipica iconografia delle opere di committenza francescana; ed una croce astile.

 

Per info e prenotazioni:
339.3466752 Daniela Tisi
0734/79136 biglietteria del Polo Museale “Palazzo Felici”

 

Polo Museale “Palazzo Leopardi” di Montefortino, costituito da tre strutture museali:

  • La Pinacoteca Civica “F. Duranti”, una raccolta di grandissimo valore storico-artistico, non a caso definita la piccola Louvre degli Appennini. La selezione delle opere presenti riflette il gusto del proprietario, il geniale artista e collezionista Fortunato Duranti, il quale a partire dal 1840 donò al Comune dipinti, oggetti pregiati, stampe e disegni raccolti durante i suoi molteplici spostamenti. Tra le opere si distinguono in modo particolare: un trittico di Pietro Alamanno che ritrae la Madonna con il Bambino tra i Santi Sebastiano e Cosma, una “Madonna con Bambino” di Jacopo del Sellaio, una grande pala di Pier Francesco Fiorentino, una lunetta attribuita a Nicola di Maestro Antonio, il tondo del Perugino, numerosi bozzetti di Corrado Giaquinto, i monocromi di Cristoforo Unterperger e le nature morte di Giovanni Spadino e Cristoforo Munari.
  • Il Museo di Arte Sacra, allestito nell’anno 2000 al terzo piano di Palazzo Leopardi, un ambiente suggestivo che conserva ancora oggi le antiche travature in legno. I pregevoli esemplari esposti erano un tempo dislocati in alcune chiese locali (come San Francesco, Sant’Agostino, Sant’Andrea) e sono stati qui riuniti in seguito alla sconsacrazione e chiusura dei luoghi di culto. Spiccano manufatti di grande pregio: una splendida scultura trecentesca di arte umbro-marchigiana rappresentante la Vergine in trono con Bambino, comunemente detta Madonna del Girone; la pala della Madonna del SS.mo Rosario di Simone De Magistris e una Adorazione dei Re Magi di sua bottega; un dipinto con la Vergine e il Bambino realizzato da Suor Lucia Ricci, figlia di Ubaldo di Fermo; un numero consistente di dipinti di Domenico Malpiedi. Di notevole interesse è anche la ricca collezione di arredi sacri, vestimenti e oggetti liturgici provenienti dalla antica Pieve di San Michele Arcangelo.
  • Il Museo faunistico dei Sibillini, una ricca collezione privata del Sig. Ignazio Rossi Brunori che raggruppa le specie animali più significative dell’Appennino centrale.

Palazzo Leopardi è inoltre sede del Centro visita del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

 

Per info e prenotazioni:
http://www.pinacotecafortunatoduranti.it
tel.: 0736/859491 – 0736/845270 – 339.3466752

 

Area archeologica “La Cuma” e il Museo Civico Archeologico di Monte Rinaldo:

  • Nell’Area Archeologica “La Cuma”, situata in un contesto ambientale e territoriale di notevole fascino nell’alta valle del fiume Aso, sono stati individuati i resti monumentali di un santuario di età tardo-repubblicana (II-I sec. a.C.) costituito da un porticato, un tempio e un edificio rettangolare di incerta destinazione. Il porticato che è lungo 63,50 m. e largo 10,10 m. è formato da una duplice fila di colonne: quella interna di ordine ionico-italico con colonne alte 6,80 m. e quella esterna di ordine dorico con colonne alte 4,75 m. A 13 m. a Sud del porticato si collocano i resti delle fondazioni del tempio del tipo forse a tre celle con colonne sulla facciata di ordine tuscanico. (II-I sec. a.C.) Di particolare interesse si rivela la presenza accertata, ma ora non visibile, di un pozzo ubicato tra il tempio e il porticato, in quanto sicuramente collegato all’origine e alla frequentazione di questo importante santuario. In merito alla divinità o alle divinità venerate e al culto praticato in questo santuario non si dispongono di dati certi. L’acqua sembra essere un elemento centrale di questo complesso sacro e in effetti ad essa si legano i riti della sanatio (guarigione) tipici dell’area centro- italica con attestazioni anche sul versante adriatico. La pratica di tali riti è documentata a Monte Rinaldo dal rinvenimento di terrecotte votive costituite da ex-voto di III-II sec. a. C., in cui accanto a votivi anatomici come mani e piedi compaiono anche teste, statuette panneggiate e bovini.
  • Il Museo Civico Archeologico allestito nella Chiesa del S.S. Crocifisso, ubicata appena fuori il centro storico di Monte Rinaldo, raccoglie le decorazioni architettoniche fittili provenienti dal santuario. Infatti, come in altri luoghi di culto dell’area etrusco-italica, il porticato e il tempio erano rivestiti di elementi in terracotta che oltre a proteggere le travature lignee delle strutture architettoniche assumevano anche una funzione decorativa. Le terrecotte, per lo più a stampo con ritocchi a mano e policrome, si dividono in vari elementi relativi alla copertura degli architravi (lastra di rivestimento), ai rivestimenti degli spioventi (sima), ai rivestimenti delle testate delle travi e agli elementi terminali dell’ultimo coppo dello spiovente (antefissa) e alle decorazioni del frontone. Proprio quest’ultimo, nel tempio greco e in quello etrusco-italico, costituisce il coronamento della facciata ed ha la forma di un triangolo delimitato dagli spioventi del tetto e dalla trabeazione. In questo spazio vengono ospitate le statue dei gruppi frontonali che rappresentano le decorazioni principali del tempio e che illustrano temi mitologici legati al luogo di culto. Del tempio di Monte Rinaldo sono state rinvenute un numero imprecisato di teste, sia maschili che femminili, intere e incomplete, frammenti di panneggi e di membra, tra cui gambe e arti.

 

Per info e prenotazioni:

www.monterinaldo.135.it

Tel. 0736/847250 – 339.3466752

 

 

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